Convento di Giaccherino di Pistoia: cosa ha causato il crollo della volta nell'edificio storico?
Abbiamo raccolto il parere di Massimo Mariani, esperto nel consolidamento e restauro di edifici in muratura. Oltre alle ipotesi sulle cause del crollo strutturale verificatosi all'interno dell'edificio lo scorso 13 gennaio durante i festeggiamenti per il matrimonio di una giovane coppia, l'articolo restituisce ulteriori informazioni circa l'accaduto, le indagini in corso e alcuni cenni storici sull'edificio.
Si apre una voragine nel pavimento dell'edificio storico durante un ricevimento di matrimonio
Una giornata di festa per una giovane coppia di sposi e i lori ospiti si è trasformata in un incubo quando, alle ore 19.00 di sabato 13 gennaio, una volta in muratura della sala del refettorio del Convento di Giaccherino, in località Pontelungo a Pistoia, è crollata.
Nella sala collocata al primo piano dell'edificio, gli sposi insieme a un gruppo di parenti e amici stavano ballando quando, all'improvviso, nel pavimento si è aperta una voragine.: "Stavo ballando davanti a mia moglie e con i nostri amici. Ridevamo, scherzavamo, tutti erano felici. All’improvviso mi sono trovato in un’altra dimensione. Al buio, nel vuoto. Un attimo e ho sentito corpi che mi cadevano addosso, insieme a macerie di ogni tipo, polvere, schegge" ha dichiarato lo sposo, Paolo Mugnaini, ai microfoni di SkyTg24.
L'ex convento di Giaccherino, risalente ai primi anni del '400 e precedentemente sede di una comunità francescana fino a circa vent'anni fa, ha subito un cambiamento nella sua destinazione d'uso. Nel 2005 il complesso è passato a proprietà privata e, a seguito di un intervento di restauro conservativo, nel 2015 la struttura è stata trasformata da edificio religioso in una rinomata e affascinante location per eventi privati.
Grazie alla presenza di numerosi saloni, caratterizzati da diverse ampiezze e funzioni, "capaci di accogliere da un minimo di 80 a un massimo di 600 ospiti" - così si legge nel sito della struttura - negli ultimi anni l'ex Convento di Giaccherino è stato utilizzato per eventi di vario genere: dai congressi ai convegni ed eventi aziendali, sino a cerimonie e feste private.
Prime ipotesi circa il collasso della volta in muratura: l'intervista a Massimo Mariani
Abbiamo chiesto un primo commento circa le ipotesi di crollo a Massimo Mariani , tra i maggiori esperti in Italia in ambito sismico e nel consolidamento e restauro di strutture in muratura, autore di libri e numerosi articoli pubblicati sulla nostra testata.
Ingegner Mariani, può aiutarci a comprendere cosa può aver innescato e causato il crollo della volta avvenuto all'interno dell'ex Convento di Giaccherino?
L’apertura, vista dalle foto, che si è generata nella parte centrale della volta crollata, ha una forma simmetrica rispetto alle sue murature perimetrali portanti; si è trattato di un collasso di tipo “globale”, con molta probabilità innescato sulla struttura dal fenomeno della “risonanza”, provocata dall’azione dinamica prodotta da 60 (si dice) giovani che stavano ballando su di essa.
Mancando riscontri diretti, esprimo il mio parere basato su ipotesi derivate dalla mia esperienza personale su casi simili. Come sempre, in particolare nelle murature voltate, a questi effetti dinamici diretti, si aggiunge la cosiddetta “memoria del danno", o “memoria dell’accaduto”, accumulata dalle strutture a seguito di dinamismi naturali e/o antropici accumulati nel tempo.
In questo caso la presenza di catene-tiranti di acciaio, reagenti alle azioni inclinate prodotte dalle volte, da sempre utilizzate come elementi di rinforzo successivi ad una intervenuta necessità, quindi mai inserite durante la costruzione dell’edificio, potrebbero far supporre (ripeto siamo solo nell’ambito delle ipotesi) qualche deformazione nel sistema voltato causato da dinamismi i precedenti.
In aggiunta a ciò identificherei nella geometria della volta abbastanza ribassata un altro elemento di debolezza del sistema crollato.
Quali sono gli effetti del fenomeno di risonanza in un materiale eterogeneo come la muratura?
La risonanza su un materiale eterogeneo come la muratura porta alla disconnessione dei suoi elementi costitutivi, in un sistema quasi totalmente privo di elasticità. La malta che li unisce può sopportare piccole deformazioni e, comunque, le criticità emergono successivamente a “cicli“ ripetuti di onde di risonanza. Questo fenomeno di “fatica” non solo dipende in parte dalla storia del sistema strutturale, ma è fortemente influenzato dal tipo di sollecitazione a cui il materiale è sottoposto. La “fatica” in questione è caratteristica di questo contesto: reiterando lo scuotimento, anche con un numero relativamente basso di cicli, si può innescare il crollo.
Dal punto di vista strutturale e in particolar modo sulle strutture orizzontali di un edificio storico, cosa comporta la variazione di destinazione d'uso? Quali verifiche occorre fare?
La destinazione d’uso di certi ambienti dovrebbe essere autorizzata solo dopo prove di carico e, in assenza di prove dinamiche, impedendo in ogni caso fenomeni vibrazionali indotti. Per un ristorante forse le prove di carico effettuate in sede di riqualificazione o di cambio di destinazione d’uso potevano anche andar bene, ma non per una sala da ballo.
La normativa NTC 2018 definisce il carico ammissibile per le sale da ballo, senza riferimenti ad azioni dinamiche (Vedi Tabelle 3.1.4. Sovraccarichi al punto Cat. C4.: "Sale con possibile svolgimento di attività fisiche, quali sale da ballo, palestre, palcoscenici").
Degli effetti dinamici sugli orizzontamenti, comunque, in generale, si parla al punto 3.1.1. GENERALITÀ: “I carichi sono in genere da considerare come applicati staticamente, salvo casi particolari in cui gli effetti dinamici devono essere debitamente valutati”.
“Servono verifiche periodiche e l'istituzione del Fascicolo del Fabbricato": il commento del Consiglio Nazionale Ingegneri
Sul caso dell’ex Convento di Giaccherino, si è pronunciato anche il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Angelo Domenico Perrini.
Attraverso una nota stampa diffusa dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri - consultabile nella sezione allegati in fondo all'articolo - il Presidente del CNI ha espresso un commento sul crollo avvenuto a Pistoia, esprimendo rammarico circa la frequente ricorrenza con cui si verificano all'interno dei nostri edifici.
"Questa volta non ci sono state vittime e occorrerà indagare con attenzione sulle cause del crollo. Tuttavia, questo non ci solleva dall’obbligo di porre l’importante questione relativa alla verifica dello stato dei nostri edifici, soprattutto quelli vetusti, e del loro livello di sicurezza" ha dichiarato il presidente Angelo Domenico Perrini.
Secondo il presidente del CNI quando si fanno numerosi interventi sugli edifici "è fondamentale averne contezza e non disperdere le informazioni, in modo da pianificare le opere di ristrutturazione tenendo conto della storia specifica dell’immobile. Non è un mistero che gli ingegneri chiedano da molti anni l’introduzione del Fascicolo del fabbricato. Uno strumento che permetterebbe di acquisire un’adeguata conoscenza dello stato dei nostri fabbricati, oltre che la loro storia e tutti gli interventi di cui sono stati oggetto."
A questo fondamentale strumento "va poi affiancata un’attività periodica di controllo dello stato degli edifici. Attualmente la normativa prevede che questo si faccia per quelli pubblici e non per quelli privati. È arrivato il momento di aggiornare la norma e di estendere l’obbligatorietà del monitoraggio anche agli edifici privati che, in molti casi, sono vecchi e necessitano di interventi anche urgenti” conclude il Presidente del CNI.
Disposto il sequestro della struttura: le indagini accerteranno cause e responsabilità del crollo
A seguito all’incidente che si è verificato nella serata del 13 gennaio 2024, la Procura di Pistoia, diretta dal procuratore capo Tommaso Coletta, ha disposto il sequestro dell'ex Convento di Giaccherino e ha aperto un fascicolo di indagine, al momento a carico di ignoti, per lesioni colpose in base all’art. 590 del Codice Penale. Saranno le indagini ad accertare le cause del crollo strutturale e le eventuali responsabilità, anche sulla base dei risultati delle perizie che verranno effettuate nei prossimi giorni.
Le indagini sulle cause del crollo sono state affidate ai Carabinieri per competenza territoriale e alla sezione investigativa dei vigili del fuoco. Presto la Procura nominerà un consulente tecnico per condurre le perizie all'interno dell'ex convento. I Carabinieri avranno inoltre il compito di valutare se la sala poteva essere adibita a sala da ballo, considerando che al momento del crollo gli invitati al ricevimento nuziale stavano danzando.
Gli interventi di restauro nell'ex Convento di Giaccherino a Pistoia
Il complesso conventuale francescano di Giaccherino, acquisito nel 2005 dalla società Rinascimento Srl, ha subito un importante intervento di restauro conservativo, voluto dalla proprietà, avviato nel 2007 e completato nel 2010.
Sempre su iniziativa della proprietà, l'obiettivo primario dell'intervento è stato quello di mantenere, proteggere e consolidare la struttura, per questo motivo l'attenzione si è concentrata in particolar modo sull'involucro. Questo ha comportato il consolidamento delle coperture (tetti), il restauro accurato delle facciate e degli infissi.
Nel corso di questo primo intervento, sulla base di nostre fonti, sappiamo che sono state recuperate diverse sale del complesso, gli affreschi di uno dei due chiostri (non ben specificato se nel chiostro di Sant'Antonio o in quello di San Francesco), il refettorio e spazi accessori.
Sempre sulla base di alcune fonti trovate, sappiamo che dal 2016 e fino a febbraio 2018, erano in corso per il complesso conventuale attività di progettazione e calcolo strutturale relative a interventi di ristrutturazione e consolidamento strutturale.
Con riferimento al D.M. 189/2022 del 2 maggio 2022, sottoscritto dall'ex Ministro Dario Franceschini, sono fornite le informazioni dettagliate sugli interventi finanziati dal Ministero della Cultura a favore dei proprietari, possessori o detentori di beni culturali, conformemente agli articoli 31, 35 e 36 del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Tale decreto riguarda gli interventi per i quali è stata rilasciata la dichiarazione di ammissibilità entro il 14 agosto 2012.
Secondo quanto indicato nell'elenco allegato al decreto ministeriale, in base alla dichiarazione di ammissibilità datata 28/09/2006, la Rinascimento Srl ha ricevuto dal Ministero un contributo corrispondente al 10% dell'importo complessivo dei lavori collaudati/certificati. Risale al 28 maggio 2021 la data di Collaudo o Certificazione lavori degli interventi all'interno del Convento.
Edificio storico di proprietà pubblica o privata?
Il complesso architettonico dell'ex Convento di Giaccherino, come già ampiamente chiarito, è di proprietà della società Rinascimento Srl, guidata dagli imprenditori Aldo Fabbrini e Roberto Tonti.
Il Comune di Pistoia ha giurisdizione temporanea solo ed esclusivamente su due luoghi dell'intero complesso - uno interno e uno esterno - costituendo in essi l'ufficio dello Stato civile e rendendo la zona, in quel momento, la "Casa comunale" per celebrare di matrimoni con rito civile e unioni civili.
Nonostante la struttura fosse di proprietà privata, a seguito della stipula di un accordo con il Ministero per la Cultura e la Soprintendenza alle Belle Arti, era consentito l'accesso gratuito per visitare gli spazi dell'ex convento in giorni e orari prestabiliti. Su richiesta, come si legge nel sito della struttura, era possibile prenotare visite guidate con uno storico dell'arte per esplorare il patrimonio storico e artistico del complesso architettonico.
Convento di Giaccherino a Pistoia: cenni storici
Il primo nucleo di questo complesso architettonico è da attribuire al nobile pistoiese Gabriello Panciatichi, il quale, nella prima metà del Quattrocento, volle stabilire in quel luogo una comunità di frati francescani come atto di redenzione per i suoi peccati legati all'usura, derivanti dalla sua attività di banchiere.
Originariamente detto "del Monte Lucense", per la sua posizione prossima alla via Lucensis, ovvero l'antica strada che conduceva a Lucca, il convento prese poi il nome con cui è noto oggi forse da un oste, tale Cecchino o Ceccherino, che gestiva una locanda all'imbocco della strada che conduce al complesso conventuale.
Inizialmente, il complesso comprendeva una piccola chiesa, due chiostri (uno per i frati e uno per i novizi), le celle dei frati, il refettorio, la cucina e un'infermeria.
Nel corso dei secoli, il convento fu ampliato e decorato, diventando uno dei più importanti complessi francescani della Toscana. Divenuto centro di studi teologici per chierici, il complesso fu dotato di una grande biblioteca che custodiva oltre 4400 volumi.
Dal Concilio di Trento (1545) fino alla metà del XVII secolo, il convento ha subito importanti interventi di modernizzazione, culminati con l'ornamento delle lunette nei due chiostri e l'ampliamento della chiesa con un campanile più alto (1595).
Con le soppressioni degli ordini e delle congregazioni religiose durante il Regno d'Italia e la conseguente confisca dei beni accumulati nel corso dei secoli dagli enti religiosi, le numerose opere d'arte originariamente ospitate nei locali del convento furono trasferite nel Museo Civico di Pistoia, mentre il patrimonio librario trovò collocazione nella biblioteca Forteguerriana.
Nel 2005, il convento è passato in proprietà a una società privata, la Rinascimento Srl di Pistoia, la quale ha commissionato i lavori di restauro conservativo alla struttura - autorizzati dalla Soprintendenza alle Belle Arti - trasformando nel 2015 l'edificio in una location ambita per eventi e cerimonie nel cuore della Toscana.
Ndr. Articolo in aggiornamento
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