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Tetto ventilato: un’alleanza tra il vento e il progettista

Attraverso l’analisi di un caso applicativo, vengono illustrate le fasi realizzative e le prestazioni di un manto di copertura termicamente isolato, dotato di intercapedine fortemente ventilata, realizzato nell’ambito di un intervento di ampliamento volumetrico e recupero sottotetto di un edificio residenziale.

Il tetto ventilato

Un tetto ventilato è una copertura discontinua dotata di uno strato di ventilazione che ha lo scopo di migliorare il comportamento termoigrometrico complessivo del componente edilizio.

Nella maggioranza dei casi, la tecnica del tetto ventilato viene adottata per la realizzazione di coperture in cui sia prevista la posa in opera di uno strato di isolamento termico; ciò garantisce un comportamento igrotermico estremamente performante del componente edilizio, sia in regime invernale sia in regime estivo.

Il risultato è una copertura che assicura in ogni stagione il comfort abitativo degli ambienti interni e che determina dei fabbisogni energetici contenuti, sia per la climatizzazione invernale sia per la climatizzazione estiva del volume riscaldato, con conseguente risparmio energetico e riduzione dei costi di gestione del fabbricato.

Rispetto alle soluzioni tradizionali prive di ventilazione e di isolamento termico, la posa in opera dello strato termoisolante e dell’orditura dello strato di ventilazione comporta un aumento dei carichi permanenti abbastanza moderato, che dipende soprattutto dalla tipologia di materiali impiegati per la realizzazione dello strato di isolamento termico.

Ciò fa del tetto ventilato un sistema versatile, che può essere impiegato sia per la realizzazione di edifici di nuova costruzione che per l’esecuzione di interventi di ristrutturazione.


La normativa di riferimento per i tetti ventilati

Le norme UNI di riferimento per la progettazione del tetto ventilato sono la UNI 9460 “Coperture discontinue - Istruzioni per la progettazione, l'esecuzione e la manutenzione di coperture realizzate con tegole di laterizio o calcestruzzo” e la UNI 8178-1 “Edilizia - Coperture - Parte 1: Analisi degli elementi e strati funzionali delle coperture discontinue”; tali norme forniscono criteri di progettazione, esecuzione e manutenzione, nonché specifiche tecniche e dettagli costruttivi, atti a garantire l'efficienza e la sicurezza dei sistemi di copertura.

Si ricorda inoltre che le coperture non rientrano nell’ambito di applicazione della Guida tecnica sui “Requisiti di sicurezza antincendio delle facciate negli edifici civili”, allegata alla Circolare del Ministero dell'Interno n. 5043 del 15/04/2013, tuttavia ricadono nell’ambito di applicazione della RTV 13 “Chiusure d'ambito degli edifici civili”, introdotta dal D.M. 30/03/2022.

La RTV13 definisce la copertura come l’“insieme dei componenti che costituiscono la porzione di chiusura d’ambito sommitale dell’edificio, inclinata con un angolo α ≤ 45° rispetto al piano di riferimento” ed individua, in funzione della classificazione delle chiusure d’ambito dell’edificio, del carico d’incendio e delle dotazioni impiantistiche: i requisiti di reazione al fuoco dei materiali da impiegare per la realizzazione delle coperture, i requisiti di resistenza al fuoco delle coperture, le caratteristiche geometriche ed i requisiti di resistenza al fuoco delle fasce di separazione con funzione di compartimentazione da realizzare in copertura, in corrispondenza delle proiezioni degli elementi costruttivi di compartimentazione orizzontale e verticale, i requisiti delle aperture ricadenti all’interno delle fasce di separazione o di altre porzioni di copertura protette.

Nel rimandare interamente alla RTV 13 per l’approfondimento dei requisiti di sicurezza antincendio delle coperture, si ricorda che tale regola tecnica verticale è cogente e si applica alle chiusure d’ambito degli edifici civili (es. strutture sanitarie, scolastiche, alberghiere, commerciali, uffici, residenziali ecc), esistenti alla data di entrata in vigore del D.M. 30/03/2022 o di nuova costruzione, sottoposti alle norme tecniche del D. M. 3 agosto 2015, cioè progettati applicando il Codice di Prevenzione Incendi.

PER APPROFONDIRE
Nuova RTV sulle chiusure d’ambito: le regole antincendio per l'involucro degli edifici civili

Sulla Gazzetta Ufficiale dell'8 aprile è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Interno 30 marzo 2022 contenente la RTV (Regola Tecnica Verticale) “Chiusure d'ambito degli edifici civili”, che entrerà in vigore il 7 luglio 2022. all'interno Di seguito l'analisi di Vasco Vanzini sulla norma tecnica verticale che rappresenta il Capitolo V.13 del Codice di Prevenzione Incendi.


Funzionamento del tetto ventilato

Ma come funziona esattamente un tetto ventilato?

Il funzionamento del tetto ventilato si basa sull'effetto Venturi (cioè su un effetto di "risucchio" dell'aria dalla gronda verso il colmo), che garantisce una efficace ventilazione in ogni condizione, anche in totale assenza di vento, assicurando l'aerazione necessaria ad evitare la formazione di muffe e condense.

Lo strato di ventilazione viene realizzato al di sotto delle tegole, mediante listelli di ventilazione posati perpendicolarmente alla linea di gronda.

La circolazione dell'aria dalla gronda verso il colmo è garantita dalla presenza della gronda aerata e del colmo ventilato. Affinché, all'interno dello strato di ventilazione, si instauri una efficace circolazione dell'aria, idonea ad evitare il ristagno di umidità all'interno dei materiali che compongono la stratigrafia della copertura, le superfici di areazione della gronda e del colmo devono rispettare delle dimensioni precise:

  • in gronda, la sezione d'ingresso dell'aria deve essere di almeno 200 cm2/m,
  • al colmo, la sezione di uscita dell'aria deve essere inferiore rispetto alla sezione d'ingresso presente sulla linea di gronda, ma non deve essere meno del 25% di quest'ultima.


Vantaggi del tetto ventilato

I principali vantaggi offerti dal tetto ventilato consistono nella rimozione del vapore acqueo dai materiali che compongono il tetto e nel miglioramento della prestazione termica della copertura.

I. La ventilazione è garantita in ogni condizione, anche in totale assenza di vento, in quanto l'aria presente nello strato di ventilazione, essendo più calda, assume un moto ascensionale, incrementato dalle caratteristiche costruttive del tetto ventilato.

II. Il costante flusso d'aria circolante dalla gronda verso il colmo permette di espellere l'aria umida, ciò consente non solo di evitare la formazione di condense e muffe all'interno dei materiali del tetto, ma anche di conseguire un risparmio energetico nei mesi freddi, quando la prestazione termica dei materiali isolanti decade a causa del contenuto di umidità degli stessi.

III. Nei mesi più caldi, lo strato di ventilazione consente di espellere costantemente l'aria riscaldata dall'azione della radiazione solare incidente sul tetto, ciò aumenta l'inerzia termica della copertura, con conseguente risparmio energetico anche in estate.

IV. Grazie all'effetto Venturi, più forte tira il vento, più saldamente le tegole aderiscono al tetto.


Tetto ventilato: un caso pratico

Si illustra di seguito un caso pratico di tetto ventilato con struttura portante in legno ed isolamento termico in lana di vetro, realizzato nell’ambito di un intervento di ampliamento volumetrico e recupero sottotetto, con sopraelevazione, di un edificio residenziale.

La struttura portante è stata realizzata mediante travi di legno lamellare in abete GL24h, disposte parallelamente alla linea di gronda, che insistono su un cordolo perimetrale in calcestruzzo armato (ved. Figure da 5 a 8 e Figura 19). La trave di colmo ha una sezione di 14x24 cm, le altre travi hanno una sezione di 12x24 cm, i passafuori hanno invece una sezione di 8x12 cm (ved. Figura 1).


L’inclinazione delle falde di copertura è pari a 21°.
Una volta realizzata l’orditura portante in legno, si è proceduto alla posa del manto di copertura, la cui stratigrafia, dall'interno verso l'esterno, è articolata come segue (ved. Figura 2):

  • Assito in perline di abete da 20,0 mm
  • Membrana freno vapore da 0,2 mm
  • Tavole a fibre orientate (OSB) da 19,0 mm
  • Pannello in lana di vetro con densità pari a 97 kg/m3 da 80,0 mm
  • Pannello in lana di vetro con densità pari a 97 kg/m3 da 80,0 mm
  • Tavole a fibre orientate (OSB) da 19,0 mm
  • Telo traspirante al vapore e impermeabile all'acqua da 0,7 mm
  • Intercapedine d’aria fortemente ventilata da 40,0 mm
  • Tegole in laterizio da 15,0 mm.

La massa superficiale del manto di copertura è pari a circa 94 kg/m², inclusi i listelli di contenimento del materiale isolante, i listelli dello strato di ventilazione, i listelli portategole ed il listello di chiusura in gronda.

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