Bim: non solo un modello, ma una rivoluzione metodologica
Il BIM è un processo collaborativo che integra informazioni per l'intero ciclo di vita dell'opera, supportato dall'intelligenza artificiale e dalle tecnologie 4.0. Progetti come DigiPLACE, Check e DIHCUBE promuovono la digitalizzazione nel settore delle costruzioni, mirando a creare una piattaforma digitale nazionale interoperabile e migliorare efficienza, sicurezza e competitività.
La rivoluzione digitale nell'edilizia: il BIM come chiave di accesso
La digitalizzazione del settore delle costruzioni passa attraverso il BIM (Building Information Modeling), solo se il BIM è inteso come processo, non solo come modellazione, in questo caso può essere il perno per tutte le altre innovazioni digitali.
Strumenti hardware e software sono in uso ormai da decenni anche nel settore edile, ma il cambio di paradigma oggi in atto verte soprattutto sulla centralità di dati e informazioni all’interno di un processo non più segmentato e parcellizzato nei suoi compiti e responsabilità, ma basato sull’integrazione collaborativa.
Da una parte, i metodi e gli strumenti di gestione informativa digitale delle costruzioni, il cosiddetto processo BIM, costituiscono il linguaggio comune digitale per l’intera filiera delle costruzioni. Dall’altro, l’intelligenza artificiale e le tecnologie 4.0 sono in grado di potenziare le capacità di estrarre valore dai dati, moltiplicando le opportunità tanto per le committenze e gli enti gestori, che si ritrovano agevolati nelle fasi di progettazione e gestione delle opere, quanto per le imprese di costruzione, che possono così incrementare la loro produttività.
La digitalizzazione è riconosciuta come un cardine per la competitività e la sostenibilità del settore edile anche dalla Commissione europea che, nell’aprile 2021, aveva dedicato un report all’argomento a cura dell’Osservatorio europeo sul settore delle costruzioni, in cui dichiarava che “il settore delle costruzioni dell’UE sta facendo progressi nell’adozione delle tecnologie digitali” L’Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili), conscia di quanto ampio e impattante può essere il contributo della digitalizzazione del settore delle costruzioni, che secondo il report McKinsey del 2018 era il settore più arretrato dal punto di vista digitale, è attiva da diversi anni proprio per colmare tale gap.
Gli investimenti, le ricerche e gli sviluppi dell’Ance si collocano sul livello Europeo e Nazionale, e su più temi che impattano l’intera filiera. La strategia Ance negli anni, al fine di produrre una risposta sistemica del settore delle costruzioni in ambito digitale, si è concretizzata in progetti, prodotti e servizi:
- DigiPLACE: è il progetto europeo che ha portato alla definizione di un’architettura informatica in grado di permettere a ogni stato membro di realizzare una piattaforma nazionale digitale delle costruzioni interoperabile a livello europeo.
- Check: è un software gratuito per il settore delle costruzioni per permettere la gestione del cantiere, digitalizzata e da remoto. Il software è ideato specificatamente per la gestione dei dati del cantiere, per redigere report dettagliati dell’andamento e dello stato dei lavori, organizzare ogni singola attività, amministrare attentamente il personale del cantiere, il magazzino, le macchine e le attrezzature, le principali funzionalità riguardano il loro controllo, la consultazione, e l’ottimizzazione.
- DIHCUBE: è il Digital Italian Hub for Constructions and Built Environment), l’European digital innovation hub (EDIH) co-finanziato da Commissione europea e Ministero delle Imprese e Made in Italy (MIMiT, ex MiSE). L’obiettivo è aumentare il livello di maturità digitale del settore delle costruzioni, attraverso l’erogazione di servizi per l’intera filiera. I principali target sono le PMI, i Professionisti, i produttori di materiali utilizzati nell’ambiente costruito e le organizzazioni del settore pubblico.
Tre temi per il settore AEC: tecnologia digitale, iniziative europee, opportunità nelle imprese
In riferimento al primo “report on the state of the digital decade 2023” della Commissione Europea, l’Ance ha individuato tre tematiche di approfondimento per il settore AEC:
- Le tecnologie digitali. Per aumentare la produttività, la sostenibilità e la competitività del settore, è necessario adottare soluzioni digitali innovative, come il BIM (Building Information Modelling), l’AI (Intelligenza Artificiale), il cloud computing, e la realtà aumentata e virtuale.
- Iniziative della Commissione Europea. Le iniziative e le misure previste dalla Commissione in cui la digitalizzazione del settore AEC può rivestire un ruolo chiave: il programma Digital Europe (per progetti pilota e piattaforme digitali per il settore); il programma Horizon Europe (per la ricerca e l’innovazione nel campo delle tecnologie digitali applicate all’edilizia); il Piano d’Azione per l’Economia Circolare (per incoraggiare l’uso di materiali riciclati e il riuso degli edifici); il Green Deal Europeo (per stimolare la transizione verso un’edilizia a basso impatto ambientale e climatico).
- Le sfide e le opportunità interne alle imprese. La necessità di adeguare le competenze e le qualifiche dei lavoratori del settore alle nuove esigenze tecnologiche; la necessità di garantire la sicurezza, la qualità e l’interoperabilità dei dati e delle informazioni generate e scambiate nel ciclo di vita degli edifici; la necessità di creare un mercato unico digitale per il settore AEC, che favorisca la collaborazione e la concorrenza tra gli attori coinvolti; la necessità di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali per migliorare la progettazione, la costruzione e la gestione degli edifici, in termini di efficienza, risparmio, innovazione e personalizzazione.
È ormai evidente che il BIM rappresenta un salto evolutivo nel settore edile, non limitandosi ad una mera rappresentazione digitale 3D di un edificio, ma configurandosi come un processo collaborativo che abbraccia l’intero ciclo di vita dell’opera.
Le imprese Ance sono consapevoli che si va ben oltre la tridimensionalità. La gestione informativa non si esaurisce nella rappresentazione geometrica, ma integra informazioni geometriche, temporali, costanti, qualitative e spaziali. Il BIM è a tutti gli effetti un contenitore di dati strutturati e interoperabili, accessibili a tutti gli stakeholder del progetto, che, se opportunamente alimentato, si trasforma in un vero e proprio gemello digitale dell’edificio, offrendo una visione olistica e dinamica dell’opera.
Il BIM è un processo, non un prodotto statico, si evolve e si adatta alle esigenze del progetto permettendone una gestione flessibile e dinamica delle informazioni. Consente di prendere decisioni informate e consapevoli in ogni fase del ciclo di vita dell’opera (dalla progettazione, passando per la costruzione, l’operatività e la gestione della manutenzione).
Di fatti, se il BIM non rappresenta la totalità della digitalizzazione in atto nel settore delle costruzioni, ne condiziona però diversi ambiti collocandosi spesso come fulcro digitale verso cui migrare i dati raccolti tramite le altre tecnologie.
L’acquisizione dei dati è spesso finalizzata a popolare ed arricchire i modelli BIM e viceversa i modelli BIM rappresentano la base per l’applicazione di altre tecnologie, ne sono un esempio: i sensori IoT per gli edifici intelligenti, la stampa 3D, la realtà aumentata e la realtà virtuale, così come il rilievo tramite droni e tramite laser scanner.
E-procurement
Una menzione a parte per le tecnologie digitali che possono contribuire al settore va fatta per la gestione di e-procurement in cui la blockchain potrà giocare un ruolo interessante grazie alla sua capacità di fornire soluzioni di gestione dei progetti sicure e trasparenti, semplificando la gestione dei contratti, dei pagamenti e dei documenti inquadrandola all’interno delle esigenze del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36).
L’intelligenza Artificiale
Un ultimo tema che riguarda la digitalizzazione del settore delle costruzioni è l’impatto dell’Intelligenza Artificiale (AI).
L’AI in quanto tale, è trasversale ad ogni tecnologia e settore in termini di rafforzamento, ottimizzazione, velocizzazione del processo operativo. Il tema AI è da considerarsi come uno strumento in grado di potenziare tutte le tecnologie coinvolte nel settore delle costruzioni e non solo. In particolare, il contributo maggiore in termini di impatto dell’AI si potrà avere in merito all’aumento di produttività e miglioramento della pianificazione, lo sviluppo dell’edilizia industrializzata, e il miglioramento della sicurezza in cantiere.
Con riguardo all’edilizia, gli attuali trend del mercato del lavoro mostrano difficoltà per le imprese nel reperire manodopera a causa dell’insufficiente ricambio generazionale. Dal 2008 al 2018, il settore edile ha perso circa 600 mila addetti, un gap che non è stato più colmato del tutto.
Ance ha quantificato in 265.000 le professionalità da reperire per far fronte alle sfide del PNRR. La digitalizzazione del settore, e l’apporto innovativo proveniente da l’AI può essere considerata alleata del settore, sostenendone la produttività e diventando leva di attrattività per i più giovani.
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L'informazione digitale come "intelligence"
Le tecnologie digitali sono un forte acceleratore di processi produttivi, ma il loro più importante ruolo può forse essere considerato quello di aumentare la “intelligence” di un’opera, ovvero la conoscenza di tutte le sue caratteristiche prestazionali e funzionali nel corso della sua vita utile, compresa la fase di costruzione. I dati rappresentano un patrimonio conoscitivo di fondamentale importanza per tutti gli stakeholder.
Ma non è solo a livello della singola opera che le informazioni costituiscono un driver per le decisioni di intervento sul costruito. La messa in rete di dati e informazioni permette di costruire un vero e proprio data-lake, il quale se fosse il più possibile aperto e accessibile renderebbe possibili analisi e simulazioni basate sui dati delle opere censite
e gestite digitalmente.
Per questo motivo da anni Ance è impegnata per la realizzazione di una piattaforma digitale nazionale delle costruzioni, che non è volta al solo processo edilizio ma integrerebbe tutte le informazioni necessarie per la gestione del ciclo di vita del costruito.
Come ribadito nei principi che hanno ispirato il Codice dei Contratti Pubblici, il ciclo di vita del progetto, così come quello dei dati, deve essere regolamentato affinché sia efficiente. All’interno dei passaggi che contraddistinguono la realizzazione di un’opera (progettazione, costruzione, utilizzo e manutenzione) non ci devono essere delle dispersioni di dati che vadano ad inficiare sull’efficienza del processo.
Visto l’attuale scenario, è necessario creare una “porta di accesso” unica per tutti i servizi riferiti alle costruzioni, in grado di assistere i cittadini, le imprese e le amministrazioni pubbliche.
La piattaforma digitale nazionale delle costruzioni diventerebbe il punto di riferimento per tutti gli stakeholder e l’ecosistema di sviluppo di nuovi strumenti digitali coerenti con gli standard di interoperabilità e accessibilità.
L'articolo è estratto dal 7° Report OICE sulla Digitalizzazione e sulle Gare BIM 2023 pubblicato a marzo 2024.
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