Benessere e produttività: quando lo spazio cura. La nuova sede aziendale tra biophilic design, Feng Shui e salubrità

Progettare la nuova sede aziendale con materiali naturali e criteri di salubrità certificata

Sempre più ricerche scientifiche confermano una verità semplice quanto rivoluzionaria: il benessere delle persone è strettamente legato alla qualità dell’ambiente in cui vivono e lavorano. La produttività, la motivazione, la concentrazione, perfino il livello di stress o di assenteismo, dipendono in gran parte dal modo in cui lo spazio “risuona” con chi lo abita.

In un tempo in cui la sfida è trattenere talenti e costruire organizzazioni resilienti, la progettazione degli ambienti di lavoro non può limitarsi a soddisfare i requisiti normativi o a ottimizzare la metratura. Deve evolvere in una progettazione sensibile, che sappia ascoltare le persone, coinvolgerle nel processo creativo e restituire loro ambienti armonici, vitali, sani. In una parola: rigenerativi.

 

 

Questo è lo spirito con cui è nato il progetto di riorganizzazione degli spazi per Elettro D, un’impresa toscana attiva nel settore impiantistico e delle energie rinnovabili. Il progetto – che prende forma all’interno della mia tesi di Master in Biophilic Design – ha rappresentato una preziosa occasione per sperimentare un approccio olistico integrando:

• i pattern scientifici del Biophilic Design;
• i principi energetici e simbolici del Feng Shui;
• il coinvolgimento partecipativo delle persone;
• l’uso di materiali naturali e sistemi salubri indoor;
• un’analisi geobiologica dell’intero sito.

 

Una nuova sede per una nuova cultura del lavoro

L’azienda Elettro D Srl – Società Benefit era distribuita su tre edifici agricoli discontinui. La crescita dell’organico e la frammentazione logistica generavano disfunzionalità evidenti: difficoltà nei passaggi, mancanza di spazi condivisi, rumorosità e disordine visivo, impossibilità di rigenerarsi nei momenti di pausa.

La scelta di trasferire l’intera sede in un unico fabbricato – un capannone artigianale in zona commerciale – ha posto subito una domanda: come trasformare un contenitore tecnico in uno spazio vivo e ispirante?

La risposta è arrivata dall’approccio olistico: mettere le persone al centro del processo di progettazione e far dialogare architettura, natura, energia e relazioni.

POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Benessere abitativo: approccio olistico con materiali naturali e tecniche costruttive sostenibili per edifici salubri

 

La progettazione partecipata: ascoltare chi vive gli spazi

Il primo passo è stato quello dell’ascolto. Attraverso un questionario di benessere ambientale sono stati analizzati bisogni, criticità e desideri dei lavoratori, toccando 14 aspetti: dalla percezione della luce alla qualità dell’aria, dalla relazione con la natura alla rigenerazione nei momenti di pausa.

 

 

 

I risultati hanno mostrato:

• mancanza di privacy e concentrazione;
• elementi disturbanti (corridoi bui, rumori, spigoli);
• assenza di verde e di spazi per “staccare”;
• forte desiderio di luce naturale, materiali caldi, piante.

Successivamente è stato attivato un laboratorio di progettazione condivisa con gruppi misti tra produzione, progettazione, commerciale e amministrazione. Ogni gruppo ha definito quali attività, oggetti e spazi sarebbero stati necessari per migliorare il benessere: una sala mensa, una sala relax, arredi naturali, zone verdi, ma anche pranzi condivisi e formazione.

Questo ha posto le basi per una progettazione non solo “su misura”, ma connettiva, capace di generare senso di appartenenza e cultura d’impresa positiva.

 

Biophilic Design: la natura come alleata del lavoro

Cos’è la Biofilia?

Etimologia: voce composta dagli elementi di ascendenza greca bio- ‘vita’ e -filia ‘amore’.

“ … tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente"
(Edward Osborne Wilson, Sociobiologo, USA 2002)

 

Il cuore metodologico del progetto si fonda sui 15 pattern del Biophilic Design (Terrapin Bright Green). Ne sono stati applicati 12, articolati in tre gruppi.

LEGGI ANCHE: I protocolli del Biophilic Design: una scienza applicata per creare salute e benessere negli spazi costruiti

 

Natura nello spazio

• Connessione visiva (P1): affacci sul verde, piante interne, vista sul cielo.
• Non visiva (P2): suoni naturali, aromaterapia, materiali tattili.
• Presenza d’acqua (P5): fontana all’ingresso, visibile e udibile anche dalla scala.
• Luce dinamica (P6): luce naturale integrata da sistema domotico circadiano.
• Connessione ai sistemi naturali (P7): terrazza verde, piante aromatiche, ciclicità.

 

Analoghi naturali

• Forme biomorfiche (P8): arredi curvi, linee morbide, assenza di angoli vivi.
  
• Materiali naturali (P9): utilizzo di legno, lichene, metalli, canapa-calce per l’isolamento.

 

  

Natura dello spazio

Prospettiva e rifugio (P11–P12): equilibrio tra aree aperte e spazi raccolti per la pausa, sedute morbide, postazioni orientate con vista.

  

 

Questi pattern non sono stati applicati in modo formale o decorativo, ma progettati in modo funzionale all’uso e coerenti con il vissuto aziendale. La presenza di verde, ad esempio, non è solo estetica: è stata pensata per migliorare la qualità dell’aria, aumentare l’umidità e ridurre lo stress visivo. La luce circadiana supporta l’attenzione durante il giorno e accompagna dolcemente il calo di stimolazione nel tardo pomeriggio.

 

Il contributo del Feng Shui: energia, orientamento, simboli

In parallelo, è stata condotta un’analisi Feng Shui secondo la Scuola della Forma. Lo studio del contesto urbano e degli edifici adiacenti ha permesso di definire il fronte (Fenice) e il retro (Tartaruga) del fabbricato, identificando eventuali squilibri.

Nel nostro caso:
• la Tartaruga (protezione) era presente grazie a un capannone retrostante;
• la Fenice (opportunità) risultava parzialmente ostruita e da potenziare;
• il Drago (crescita) era assente, ma si prevede un futuro fabbricato nell’area adiacente;
• la Tigre (concentrazione) era presente con una struttura laterale compatta.

 

 

Sono stati quindi inseriti correttivi cromatici, visivi e percettivi per rafforzare l’energia in ingresso: colori caldi nella zona reception, aperture verso il cielo, giochi d’acqua e materiali luminosi. L’intero layout è stato poi armonizzato con una mappatura del flusso del Qi e una disposizione degli arredi coerente con l’energia dei luoghi.

  

Salubrità indoor, materiali e certificazioni

Un altro punto cardine del progetto è stato il benessere misurabile, attraverso:

• uso di materiali naturali e traspiranti: il biocomposito canapa-calce, scelto per le sue proprietà igroscopiche, traspiranti e batteriostatiche;
• ventilazione meccanica controllata (VMC) per garantire il ricambio continuo dell’aria;
• monitoraggio ambientale con sensori per CO₂, umidità, temperatura, VOC;
• percorso di certificazione BioSafe per attestare la qualità salubre indoor.

 

É stata inoltre eseguita un’analisi geobiologica completa del sito, rilevando nodi di Hartmann e Curry, faglie sotterranee e campi elettromagnetici naturali. Le postazioni sono state disposte evitando zone di disturbo, con attenzione alla qualità del sonno neurovegetativo e al comfort sottile.

..Continua la lettura nel PDF.