Titoli Abilitativi

I titoli abilitativi rappresentano il fondamento legale per ogni intervento edilizio. Consentono di eseguire lavori nel rispetto delle normative urbanistiche e costituiscono uno strumento essenziale per garantire il controllo pubblico sul governo del territorio. Ogni intervento, dalla semplice manutenzione all’edificazione ex novo, deve essere inquadrato correttamente secondo il titolo abilitativo previsto.

Permesso di costruire, SCIA, CILA e attività in edilizia libera sono le principali categorie attraverso cui si disciplina la legittimità delle trasformazioni edilizie. La corretta individuazione del titolo abilitativo dipende dalla tipologia e dalla complessità dell’intervento, nonché dalla normativa urbanistica locale e dai vincoli presenti sull’immobile.

Il rispetto delle regole in materia di titoli edilizi è fondamentale non solo in fase progettuale e realizzativa, ma anche in sede di compravendita, certificazione urbanistica e gestione del patrimonio immobiliare. Errori o irregolarità possono comportare pesanti sanzioni, blocchi amministrativi o ordini di demolizione.

La sezione INGENIO dedicata ai titoli abilitativi in edilizia offre approfondimenti aggiornati, chiarimenti normativi, casi pratici e interpretazioni giurisprudenziali. Un punto di riferimento per professionisti, tecnici comunali, imprese e cittadini che vogliono operare nella legalità e con consapevolezza normativa.

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Se il privato porta elementi rilevanti (aerofotogrammetrie, dichiarazioni sostitutive, certificazioni) a sostegno della risalenza ante 1942 o 1967 dell'opera e la pubblica amministrazione non analizza debitamente tali elementi, non è escluso il ricorso alla prova per presunzioni, basata su valutazioni prognostiche fondate su fatti notori o massime di esperienza.

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Un pergolato con copertura fissa, ancoraggio stabile e dimensioni considerevoli costituisce una tettoia abusiva da demolire in assenza del permesso di costruire.

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I titoli abilitativi nell'edilizia sono atti amministrativi necessari per poter eseguire interventi edilizi su edifici o terreni. Questi titoli sono strumenti di controllo dell'attività edilizia da parte delle autorità pubbliche e garantiscono che le opere rispettino le normative urbanistiche e di sicurezza.

Ecco i titoli abilitativi edilizi in Italia:

PDC - Permesso di costruire: Questo è il titolo abilitativo principale per gli interventi di nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione urbanistica e interventi di ristrutturazione edilizia di rilevante impatto. Viene rilasciato dal Comune dopo una valutazione di conformità alle norme urbanistiche, edilizie e ambientali.

SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività): È una procedura semplificata per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia leggera e altri interventi minori. La SCIA permette di iniziare i lavori immediatamente dopo la presentazione della segnalazione, senza attendere un'autorizzazione formale, ma sottoponendosi comunque ai controlli successivi.

CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata): Necessaria per interventi di manutenzione straordinaria di minore entità, come modifiche interne senza alterazione della volumetria complessiva dell'edificio o modifiche esterne che non comportano aumento di superficie. Anche in questo caso, i lavori possono iniziare subito dopo la presentazione della comunicazione.

Edilizia libera: Include una serie di interventi che non richiedono titoli abilitativi specifici, come le opere di manutenzione ordinaria, interventi di eliminazione delle barriere architettoniche senza opere strutturali, installazione di pannelli solari e fotovoltaici al di fuori dei centri storici, e altre attività minori definite dalla legge.

Ogni tipo di intervento edilizio deve essere realizzato nel rispetto delle normative tecniche e urbanistiche vigenti, e in alcuni casi potrebbe essere necessario ottenere ulteriori autorizzazioni o nulla osta, ad esempio in aree sottoposte a vincoli paesaggistici o ambientali.

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Tar Firenze: la distinzione fra le categorie del (restauro e) risanamento conservativo e della ristrutturazione edilizia risiede non tanto nella tipologia di interventi realizzabili, in gran parte comuni, quanto nella finalità degli interventi, essendo il risanamento destinato alla conservazione dell'organismo edilizio preesistente mentre la ristrutturazione alla sua trasformazione

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Cambio di destinazione d'uso senza opere edilizie: il permesso di costruire serve o no?

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Demolizione e ricostruzione di edificio con cambio destinazione d'uso: se c'è incremento di volume e cambio di sagoma è nuova costruzione

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Sostituzione di infissi su tettoia chiusa su due lati: serve il permesso di costruire (e non la CILA) se si crea nuovo volume edilizio

Consiglio di Stato: poiché il manufatto preesistente non era perfettamente chiuso su tutti i lati, non poteva essere considerato un volume edilizio, con la conseguenza che l’intervento realizzato ha, incontrovertibilmente, creato nuova cubatura, assentibile solo con permesso di costruire.

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Demolizione e ricostruzione di rudere: tra ristrutturazione edilizia e nuova costruzione 'balla' l'originaria consistenza

Tar Umbria: per qualificare l’intervento come ristrutturazione edilizia, è necessario e sufficiente che l’originaria consistenza dell’edificio sia individuabile sulla base di riscontri documentali o altri elementi certi e verificabili. E' pertanto da escludere che la ricostruzione di un rudere sia riconducibile nell’alveo della ristrutturazione edilizia nel caso in cui manchino elementi sufficienti a testimoniare le dimensioni e le caratteristiche dell’edificio da recuperare.

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Sottotetto abitabile abusivo e altre opere interne al condominio: sanatoria impossibile e acquisizione immobile da parte del comune

Consiglio di Stato: il permesso in sanatoria per regolarizzare l'abuso edilizio non è concedibile se le opere realizzate interessano l’intero edificio condominiale, in quanto l'istante risulta privo di legittimazione autonoma.

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Energie Rinnovabili

Impianti geotermici per climatizzazione e riscaldamento: istruzioni per la posa in opera in edilizia libera

Il decreto del 30 settembre del MITE, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contiene le prescrizioni per la posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermica, destinata al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici e misure di semplificazione per l'installazione dei predetti impianti

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T.U. Edilizia

Distanze tra costruzioni, quali regole prevalgono? Il tempo giusto è il momento della realizzazione dell'opera

Cassazione: anche in materia di distanze, le costruzioni devono sempre essere adeguate alla disciplina vigente al momento della loro realizzazione, non alla normativa regolatrice al tempo dell’autorizzazione a costruire.

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Vetrate panoramiche amovibili (VEPA): tutto chiaro?

Tutti i dubbi che permangono in materia di VEPA all'indomani dell'introduzione delle vetrate panoramiche amovibili nell'alveo dell'edilizia libera: differenze tra balconi, logge, terrazze e portici, destinazione d'uso dell'immobile, certificazioni tecniche, materiali utilizzati, normativa urbanistica e tecnica.

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Trasformazione del sottotetto: è nuova costruzione o ristrutturazione edilizia? Quali distanze deve rispettare?

Consiglio di Stato: se sono state attuate opere con cambio di destinazione d’uso al fine di rendere abitabile il sottotetto, senza che rilevi la oggettiva impossibilità di abitabilità per mancanza dei requisiti accertati dal verificatore, la SCIA non basta e l'intervento è abusivo in quanto sarebbe servito il permesso di costruire, essendoci un aumento di volume

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Tettoia e portico in muratura rilevanti: la SCIA non basta, ci vuole il permesso di costruire

Il Tar Lazio chiarisce che due tettoie rispettivamente di 30 e 50 mq. e un portico in muratura di 15 mq., per la loro significativa consistenza ed il conseguente impatto edilizio, sono qualificabili, ai sensi degli artt. 3 comma 1 lettera d) e 10 comma 1 lettera c) dpr 380/01 (Testo Unico Edilizia), come interventi di ristrutturazione edilizia “pesante” perché hanno comportato la modifica di prospetto e sagoma.

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T.U. Edilizia

Fiscalizzazione dell'abuso edilizio: i metodi di calcolo per convertire i volumi in superficie

In una recente sentenza, Palazzo Spada autorizza l'applicazione, per analogia, della regola dei 3/5 (legge 47/1985 - Primo condono edilizio) per quantificare la sanzione ex articolo 34 comma 2 del Testo Unico Edilizia, ritenendolo un "meccanismo preferibile rispetto ad altri"

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Condono edilizio: i documenti da allegare alla domanda di sanatoria e le regole sul silenzio-assenso

Il Tar Salerno riepiloga tutta la documentazione per la presentazione di un'istanza di condono edilizio e ricorda che, ai fini della formazione del silenzio-assenso su un'istanza di condono edilizio, costituiscono condizioni necessarie non soltanto il pagamento degli oneri di concessione dovuti, nonché i nulla-osta da parte delle autorità tutorie degli eventuali vincoli incidenti sulla zona oggetto dell’intervento abusivo, ma anche il deposito di tutta la documentazione prevista dalla normativa condonistica, tra cui quella volta ad identificare esattamente le opere da sanare.

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